Mireille d’Allancé
Ed. Babalibri, 2012, 34 p.
Illustrato
Età di lettura: scuola dell’infanzia, scuola primaria
Parlare di emozioni e sentimenti non è mai semplice. Ognuno di noi attraverso le proprie esperienze personali impara ogni giorno a riconoscerle e gestirle. E’ un percorso infinito, ma necessario per non restare analfabeti sul piano emozionale. Per i più piccoli le emozioni sono tutte da conoscere. Affrontare con loro temi di questa portata spesso non è facile proprio perchè emozioni e sentimenti sono concetti altamente astratti, che ognuno di noi, a seconda della propria esperienza personale, vive e concepisce in modo differente. Come descriverle? Come riconoscerle? Come gestirle? Non si possono vedere, ne toccare, ma possiamo sentirle, viverle e ascoltarle, ed è tale esperienza che ci consente poi di sviluppare la capacità di empatizzare con l’altro e comprendere o almeno immaginare ciò che prova.
Intanto però come adulti possiamo accompagnare i più piccoli alla scoperta dell’ABC emozionale, mossi dal desiderio di poterlo fare con consapevolezza per superare un diffusissimo luogo comune: quello che ci porta a vergognarci di provare rabbia o rancore, quello che ci impedisce di mostrarci fragile, tristi o affranti, quello che ci costringe a reprimere sentimenti ed emozioni scomode di fronte ad eventi, altrettanto tabù come quello ad esempio della morte, che ci destabilizzano e che ci lasciano inermi con il nostro dolore. Parlarne a volte è impossibile. Fin da piccoli impariamo da subito a sentirci in colpa per aver provato sentimenti categorizzati come “cattivi e negativi”, a reprimerli e ignorarli. Bisognerebbe invece imparare a riconoscerli, chiamarli con il proprio nome, riuscire a gestirli in modo costruttivo. Anche parlarne, sforzarsi di trovare parole degne e adeguate per esprimere ciò che si prova è importante, per non rimanerne sommersi, per non soccombere o restare sgomenti di fronte al proprio mondo interiore, complesso, fatto di luci e di ombre.
Intanto però come adulti possiamo accompagnare i più piccoli alla scoperta dell’ABC emozionale, mossi dal desiderio di poterlo fare con consapevolezza per superare un diffusissimo luogo comune: quello che ci porta a vergognarci di provare rabbia o rancore, quello che ci impedisce di mostrarci fragile, tristi o affranti, quello che ci costringe a reprimere sentimenti ed emozioni scomode di fronte ad eventi, altrettanto tabù come quello ad esempio della morte, che ci destabilizzano e che ci lasciano inermi con il nostro dolore. Parlarne a volte è impossibile. Fin da piccoli impariamo da subito a sentirci in colpa per aver provato sentimenti categorizzati come “cattivi e negativi”, a reprimerli e ignorarli. Bisognerebbe invece imparare a riconoscerli, chiamarli con il proprio nome, riuscire a gestirli in modo costruttivo. Anche parlarne, sforzarsi di trovare parole degne e adeguate per esprimere ciò che si prova è importante, per non rimanerne sommersi, per non soccombere o restare sgomenti di fronte al proprio mondo interiore, complesso, fatto di luci e di ombre.


Roberto osserva stupito e silenzioso, ma poi quando tocca al baule dei suoi giocattoli, subire la stessa sorte del resto della camera, prova a reagire ed opporsi a quella forza distruttrice:

Lo seguiamo attraverso le immagini in sequenza nella doppia pagina, intento a prendersi cura degli oggetti e dei giochi che la creatura ha danneggiato.
Il peggio sembra essere passato, la rabbia non è più un mostro immenso, una creatura che vive di vita propria, ma qualcosa che può essere conosciuto e gestito perchè parte di noi.
La rabbia si è sgonfiata, l’esplosione di ira finita e del bestione mostruoso non rimane nient’altro che un piccolo scimmiottino che si nasconde, quasi timoroso, sotto una sedia ribaltata, perchè sa che ora può essere riconosciuto e domato. Roberto, più consapevole di sè lo prende e la chiude in una scatola blu “forza su, dentro la scatola e non muoverti più” afferma il bambino, che ora rincuorato può scendere di sotto…forse è ancora in tempo per una fetta di dolce!
L’analisi del testo è stata realizzata consultando il catalogone dei topipittori