Sandra Dema, Antonio Boffa
Edizione Gruppo Abele, 2013
Illustrato
Età di lettura consigliato: scuola primaria
A chi ha abbracciato un platano nella sua infanzia (Sandra Dema e Antonio Boffa)
Stupisce per la sua poesia, per le illustrazioni evocative dense di colori, per le parole che vibrano e prendono forma raccontando una storia dolce e amara di paura, di solitudine, di amicizia e di crescita. Una storia che ha per protagonista un piccolo albero, un uccellino e la devastazione causata per mano dell’uomo, la cui presenza, pur non essendo mai fisicamente visibile in queste pagine, incombe e inquieta per il male e la sofferenza che è capace di infliggere alla natura, spezzando la vita e l’equilibrio delicato delle creature che la abitano.
In seguito ad un incendio doloso, che ha polverizzato ogni cosa lasciando dietro di se solo cenere e carbone, un piccolo germoglio di albero è l’unico sopravvissuto. Solo ed impaurito il piccolo puntino verde osserva inerme la morte che lo circonda. Ma la sua solitudine ben presto incontro quella di un altro piccolo sopravvissuto: un uccellino dai colori del mare che lo aiuterà a crescere e scoprire se stesso.
Tra i due nasce così un intenso e profondo dialogo che si dipana nel tempo. L’uccellino spiega a Piccolo albero come diventare grande. Gli parla del ciclo della vita, di come procurarsi il nutrimento per crescere. Gli insegna a porsi in ascolto del cosmo, ad ascoltare la sua voce interiore, a sentire la linfa vitale che scorre lenta dentro di lui.
Senza gambe, ali e becco, Piccolo albero per sopravvivere non può volare via. E’ dalla terra, alla quale è legato, che potrà attingere cibo a sufficienza per sfamarsi. E per dissetarsi? L’uccellino trasporta nel suo becco una goccia d’acqua e la lascia cadere sugli esili rami di Piccolo albero. L’acqua, gli spiega, è come un gioco, goccia dopo goccia giungerà da sola dal cielo. Ma dovrà attendere la pioggia che cadrà a volte copiosa altre invece verrà meno, portando la siccità. Piccolo albero per il momento non dovrà preoccuparsene, ci penserà l’uccellino a portagliene un po’ quando ne sentirà il bisogno e in cambio lui potrà riposarsi sotto la sua ombra.
E mentre il sole tramonta lasciando il posto ai colori della notte, Piccolo albero, un po’ più forte e meno triste, vorrebbe saperne di più sulla vita perchè, come tutti i bambini, anche lui è curioso e pone all’uccellino mille domande per poter conoscere ciò che lo circonda. Vorrebbe sapere chi è stato a distruggere la sua famiglia, vorrebbe scoprirlo e scoprirsi. “Domani ti parlerò della magia” gli promette l’uccellino “Respira piccolo albero… respira”.
Con l’arrivo della prima alba ci sono tante cose ancora da raccontare. L’uccellino ringrazia Piccolo albero cantando e danzando tra i suoi rami. Lo ringrazia per la magia che compie e lo aiuta a capire come funziona. Se l’aria ora è più pulita è merito suo che con la luce cattura le impurità, rilasciando aria pulita durante la notte. La regala al mondo, fresca e rinnovata, affinchè tutti possano respirarla.
Crescendo riuscirà ad aiutare la natura che potrà così rinascere e tingersi nuovamente di verde. E’ questa la grande magia del ciclo della vita che grazie al sole può compiersi ogni giorno. Il sole scalda anche quando è nascosto, il sole è vita, è energia. Si racconta però che un giorno qualcuno è riuscito ad imprigionare i suoi raggi trasformandoli in fuoco. Lo usa per illuminare, scaldare, cucinare. Il fuoco non è cattivo, ma quando si arrabbia, nelle sue mani, può diventare un’arma potente che non lascia scampo a nessuno. Solo chi ha ali per volare può mettersi in salvo.
Piccolo albero ora ha finalmente capito: è l’uomo il vero nemico da temere per sempre.
La verità a volte ferisce, ma è necessaria per diventare più forti e consapevoli. Triste e sconsolato Piccolo albero abbassa la sua chioma. Nemmeno il canto dell’uccellino color del mare ora può consolarlo e insieme i due aspettano l’arrivo di un nuovo giorno….
… Il nuovo giorno in cui tutto potrà essere nuovamente verde e fresco.. e la magia della vita potrà così scorrere riprendendo il suo corso.
Alla fine di questo emozionante racconto Livio Sossi, Docente di letteratura per l’infanzia presso L’università di Udine, illustra il percorso condotto dagli autori per la realizzazione di questo testo e il lavoro svolto per trovare parole e immagini capaci di toccarci nel nostro io più profondo, affrontando il tema delicato della salvaguardia dell’ambiente, ma non solo. La storia di Piccolo albero è infatti la storia di ognuno di noi perchè rappresenta la metafora della crescita. “Il racconto ha una struttura circolare che implica il cambiamento insito nella crescita, inizia con la morte e si conclude con la vita. Perchè la natura, rappresentata dall’albero, è vita”.
Come Piccolo albero, anche i nostri bambini dovranno affrontare difficoltà e dolori, perdite e sconfitte. Crescendo si porranno domande e cercheranno risposte per dare un senso alla vita che lega indissolubilmente ognuno di noi alla natura, rendendoci tutti parte di un cosmo. Grazie all’amore e alle giuste attenzioni, anche loro potranno crescere e costruire il loro futuro. Speriamo allora che un giorno, siano queste le attenzioni speciali che l’umanità, trasformandosi nell’uccellino dai colori del mare, sarà capace di dedicare a tanti altri piccoli alberi. Sarebbe proprio una vera magia.
Questo il blog dell’illustratore Antonio Boffa
Se volete invece costruire il vostro piccolo albero potete provare a realizzarne uno speciale come quello che trovate qui!
Buonasera, sono l’autrice di Respira, Piccolo albero… respira!
Desidero ringraziarla per questa recensione così puntuale e molto arricchente, anche per me.
Nonostante ne sia la “madre” ho bisogno, come tutte le madri, che altri ci rimandino il loro punto di vista e i pensieri sulle nostre creature, per crescere insieme.
Grazie ancora, infinitamente!
Sandra Dema
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Gentilissima, che piacere!
Grazie a lei e ad Antonio per aver realizzato un albo illustrato così bello ed intenso. Ho un debole per le storie che parlano degli alberi perchè rappresentano in pieno il ciclo della vita e il nostro legame con il cosmo. In questa storia è così evidente che me ne sono innamorata! Grazie ancora a voi per averci dato la possibilità di nutrire la nostra mente con questo racconto! Un caro saluto Milena
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Proprio così, anche per me gli alberi sono “l’essenza”.
Si tenga pronta che tra pochi mesi ci sarà un’altra sorpresa, spero altrettanto bella!
A presto, con affetto
Sandra
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