Tra impegni lavorativi e famigliari, quando trovate il tempo per sistemate il disordine che si accumula in casa? Forse a differenza della sottoscritta siete tipi ordinati e vi viene spontaneo tenere tutto in ordine. Al contrario io di natura sono distratta e disordinata ma, essendone cosciente, mi impegno quotidianamente per limitare questa malsana tendenza che sfortunatamente affligge anche la dolce metà. E’ proprio vero il detto Dio li fa e poi li accoppia! Pur facendo del nostro meglio e nonostante io pulisca tutti i giorni, puntualmente ci ritroviamo a passare il week end sistemando il delirio che si accumula a nostra insaputa nel corso della settimana. Quello che ci frega in realtà sono gli ultimi giorni lavorativi . Il giovedì e il venerdì, in particolare, forse per via della stanchezza e dello stress accumulato, siamo più pigri e svogliati del solito. Entrambi “inadempienti”, lasciamo correre le reciproche disattenzioni. Così i panni restano stesi fuori senza essere ritirati, il divano si trasforma in un campo di battaglia, libri e riviste di ogni sorta si accumulano in giro per le stanze, vestiti, borse e sciarpe ricoprono il pavimento e la cassettiera della camera da letto (mia culpa), il lavello si riempe di piatti e nei peggiori dei casi, quando arriviamo a sera esausti e decisamente poco inclini ad occuparci delle faccende domestiche, sul tavolo da pranzano rimangono i resti della cena fino al giorno seguente ovvero il sabato…. Giorno dedicato alla spesa e alle pulizie che spesso si protraggono fino alla domenica. Per un motivo o per l’altro non si scappa da questa frustrante routine. E quando siamo bravi e finalmente potremmo goderci i giorni liberi non lavorativi ecco che puntualmente si presentano le seguenti circostanze: emicrania, male ai denti e acciacchi vari della sottoscritta oppure impegni famigliari di diversa natura tra cui purtroppo visite a nonni e parenti malati e bisognosi del nostro aiuto. La triste verità è una sola. Il tempo passa, le persone a cui vogliamo bene invecchiano e spesso si ammalano, la vita costa sempre di più, il lavoro ultimamente ci mette a dura prova, e le incombenze di ogni giorno pesano più che mai sulla quotidianità. Tempo per svagarsi e ritrovare un po’ di spensieratezza, quello scarseggia ormai da anni e sopratutto per me, che fatico parecchio a gestire ansia, stress e contrattempi vari, le energie da dedicare ad altro sono sempre meno. Qualcuno mi riprovare di aver perso la voglia di uscire e di non “staccare mai la spina”, altri mi ripetono spesso di non essere brava ad organizzarmi e di concentrarmi troppo su quello che non va, arrovellandomi il cervello inutilmente.
Ad ogni modo, tornando al tema delle faccende domestiche, nei giorni dedicati alle pulizie grosse, quelle che mia madre definiva “di primavera”, capita frequentemente di ritrovare oggetti dati ormai per smarriti e di riscoprirne altri ormai dimenticati o che non utilizziamo quasi più; come un numero della rivista “La cucina italiana” che da tanto cercavo e che proprio oggi ho ritrovato dietro la credenza del salotto. Dopo averla riesumata mi sono seduta un attimo a sfogliarla sorseggiando un meritato caffè e ormai giunta alla fine la mia attenzione è caduta sulla ricetta, semplici e gustosa, dei ravioli al formaggio marchigiani rivisitati. Questi stuzzichini semplici e gustosi tipici delle Marche sono meglio conosciuti come Caciuni, Cacionetti o ancora, nelle zone di Ascoli Piceno e Macerata, “Piconi” per via della loro forma “piccata”. Generalmente vengono chiamati anche “Al taglio” in riferimento all’incisione che si pratica sulla superficie dei ravioli prima di infornarli. Nati dalla tradizione contadina, i Piconi si preparano spesso per Pasqua. Come tutte le ricette tipiche regionali, ne esistono diverse versioni: dolci, con la ricotta, con la scorza di limone, con un goccio di vino bianco nell’impasto, fritti o cotti al forno. Ciò che comunque caratterizza e accomuna le diverse preparazioni è il ripieno a base di formaggi e uova.
Io ho pensato di provarli per il pranzo veloce del 25 aprile reinterpretando, come al solito, a modo mio la ricetta per adattarla ai nostri gusti e agli ingredienti che il frigorifero aveva da offrirmi.In pratica l’ho del tutto stravolta, per cui siete avvisati: Astenersi puristi! Anche se poi alla fine ho trascritto anche la versione originale (proposta dalla rivista).
Mezzelune al formaggio e prosciutto cotto
Ingredienti per 15 mezzelune, ricetta liberamente tratta dalla rivista La Cucina italiana n. 6, giugno 2015, p. 89 – Tra parentesi gli ingredienti della versione originale
(rispetto al ripieno ti resterà qualche ritaglio di pasta, ma dipende dalla quantità di farcia che utilizzerai per ogni pezzo. A me piace abbondare!)
220 g di farina 00
100 gr di grana padano grattugiato (30 gr)
50 gr di emmental tritato fine (120 gr di pecorino dolce grattugiato)
4 fette da toast di prosciutto cotto (mia aggiunta)
4 uova + 1 uovo per spennellare
semi di sesamo (mia aggiunta) per la rifinitura
3o gr di olio evo
sale e pepe q.b.
Prepara la pasta: in una ciotola versa la farina e un pizzico di sale. Fai la fontana e al centro rompi due uova. Inizia ad impastare a aggiungi a filo l’olio. Lavora il composto fino ad assorbimento degli ingredienti. Preleva l’impasto, avvolgilo nella pellicola trasparente e lascialo riposare un’ora.
Prepara il ripieno: trita grossolanamente il prosciutto. In una terrina rompi due uova, aggiungi il grana, l’emmental, il prosciutto cotto, un pizzico di sale e una spolverata di pepe macinato sul momento. Amalgama tutto mescolando bene con un cucchiaio. Copri e lascia riposare 1 ora.
Trascorso tale tempo prepara le mezzelune: stendi con il mattarello la pasta in una sfoglia sottile spessa 2 o 3 mm. Con un coppa pasta circolare di 10 cm di diametro ricava tanti dischetti fino ad esaurimento dell’impasto. Posiziona al centro di ognuno un cucchiaio generoso di farcia.
Chiudi i dischi a metà formando delle mezzelune. Sigilla bene i bordi con le dita partendo dal centro e proseguendo verso le estremità. Incidi i bordi con i rebbi della forchetta, poi con le forbici pratica una piccola incisione al centro di ogni mezzaluna.
Spennella la superficie delle mezzelune con un uovo sbattuto e spolverale con il sesamo e un pizzico di sale. Informa a 180 gradi per 15 minuti. Servi tiepide come stuzzichino, antipasto o portale con te per un bel pic-nic fuori porta.
PS: in fase di cottura il ripieno uscirà un poco dal foro praticato sulla superficie formando una leggera cupoletta. E’ normale, deve essere così, è una delle caratteristiche tipiche di questi ravioli regionali. Il giorno dopo basterà riscaldarli nuovamente qualche minuto in forno o nel micro.
Nessuno vi vieta di cambiare e personalizzare il ripieno, ma per la buona riuscita della ricetta utilizzate formaggi a pasta dura o semidura, benissimo anche la ricotta, ed evitate ingredienti acquosi.
ciao mile
ricettina che nella sua semplicità ha tutta la genuinità di un piatto cotto con amore…
ti auguro un buon primo maggio
daniela
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