Pensieri fuori dal coro: torta rustica all’olio evo con trevigiano, porri, mandorle, prosciutto cotto e fontal

Il cielo è coperto da una trapunta bianca drappeggiata di stelle. Quando il giorno piano piano cede il passo alla notte, si colora di grigio fino a diventare nera come la pece. Rimane il bagliore delle stelle, lontane anni luce, che come piccoli e preziosi gioielli, risplendono vibranti. Nelle notti serene, si possono osservare ad occhio nudo, tanti punti argentati sparsi casualmente sopra di noi. Allungo la mano ne afferro qualcuno e li lascio scivolare nello scrigno dei miei pensieri. Ogni stella è un desiderio che ci viene regalato.

Da piccola passavo giornate intere ad osservare il cielo, immaginando che le nuvole fossero animali e isole misteriose, giocando con le stelle per creare disegni fantasiosi. Univo i punti nel cielo scuro tracciando una linea immaginaria ed ecco che come per magia sirene, draghi, orsi polari e castelli incantati comparivano sopra di me. D’inverno le seguivo pensando che per ogni stella visibile si potesse esprimere un desiderio. Ma non si poteva raccontare a nessuno e ogni giorno era necessario reiterarlo. Il cielo notturno invernale esercitava su di me un certo fascino. Ma la verità era che per ogni desiderio espresso, speravo vivamente che l’inverno cessasse e l’estate facesse capolino con i suoi colori. La stagione invernale, anche se provavo a guardarla con occhi positivi, non l’ho mai amata davvero. Si scontra con la mia natura.

Ho bisogno del caldo, dei colori, del vento tiepido sulla pelle, della natura rigogliosa, della città effervescente che rinasce con le sue tinte vivaci, pronta a ospitare la vita. Ho bisogno di sentire quella vita scorrere nelle mie vene, di potermi crogiolare in un raggio di sole, di stemperare i miei tormenti nel blu del mare e nel cielo turchino, di perdermi nel profumo della salsedine, nel rumore delle onde, nel volo di una farfalla, di rimanere in contemplazione di una foglia appena sbocciata, così verde da lasciarmi senza fiato.

Il freddo di questi giorni invece mi mette a dura prova fisicamente e mentalmente. Provo a distrarmi come facevo una volta, quando in casa mia madre preparava la cena mentre fuori la sera calava e la nebbia scendeva lieve ricoprendo ogni cosa.

Osservo il cielo. Scorgo alcune stelle in lontananza. Scelgo solo quelle più luminose poi, come da bambina, esprimo un desiderio. Chiudo gli occhi, faccio un respiro profondo e conto fino a tre… “Desidero…” Ecco fatto. Non ve lo posso rivelare, altrimenti non si avvera. Però posso raccontarvelo con questa torta salata. E’ fatta di sogni, di stelle e di calore. Una torta rustica in cui l’inverno e l’estate per un attimo si incontrano. Mi piace pensare che ogni stellina rappresenta un pezzetto di cosmo, un frammento microscopico che racchiude il meraviglioso mistero indefinito che è la vita, quella che scorre dentro e fuori di noi e che, ogni istante nel bene e nel male, riesce a sorprenderci. Vi lascio la ricetta, ora vi saluto, devo correre ad esprimere altri desideri!

TORTA RUSTICA ALL’OLIO EVO CON RADICCHIO TREVIGIANO, PORRI, MANDORLE, PROSCIUTTO COTTO E FONTAL

Ingredienti per una tortiera circolare da crostate 20 cm di diametro
Frolla all’olio evo (da una ricetta tratta dalla rivista sale & pepe, gennaio 2017)
200 gr di semola rimacinata di grano duro
5 cucchiai di olio di oliva extravergine
sale e pepe
80 gr di acqua a temperatura ambiente

Per il ripieno:
1 cespo di cuore di radicchio trevigiano di media grandezza
1 porro pulito privato della parte verde
3 cucchiai di mandorle in granella
una manciata di mandorle spellate intere
4 fette sottilissime di formaggio Fontal (oppure fontina)
2 fette di prosciutto cotto
sale
pepe
un goccio di limone
un filo di olio evo

Per la frolla: In una ciotola capiente in acciaio versa la farina. Fai la fontana al centro versa l’olio, il sale e il pepe poi inizia a lavorare gli ingredienti aggiungendo a filo molto lentamente l’acqua. Impasta fino a quando tutto non starà insieme. Raccogli l’impasto e senza lavorarlo troppo trasferiscilo fra due fogli di carta forno. Appiattiscilo leggermente e poni in frigorifero a riposare per almeno 1 ora.

Nel frattempo prepara il ripieno:
In una casseruola dal fondo spesso tosta leggermente a fuoco basso le mandorle intere. Aggiungi il porro precedentemente tagliato a rondelle e qualche cucchiaio di acqua. Attendi qualche minuto poi versa nella casseruola anche il radicchio tagliato a striscioline, un filo di olio, sale e pepe. Versa ancora qualche cucchiaio di acqua, poi copri con il coperchio e lascia che le verdure appassiscano. Appena saranno morbide ma ancora intere togli la padella dal fuoco. Irrora con un goccio di limone, aggiungi le mandorle in granella, mescola e fai raffreddare.

Assemblaggio:
accendi il forno a 180° C. gradi. Dividi la frolla in due porzioni, una delle quali leggermente più grande. Tra due fogli di carta forno tira quest’ultima sottilmente con il mattarello (mentre quella più piccola lasciala riposare in frigo). Ricava un disco di pasta più grande del diametro della tortiera (circa 30/35 cm). Imburra lo stampo e foderalo con il disco di frolla facendolo aderire bene alle pareti. Lascia che la pasta in eccesso sbordi all’esterno. Cospargi il fondo con le verdure. Ricoprile con uno strato di formaggio e uno di prosciutto cotto.

gifs website

Stendi la frolla rimasta (sempre tra due fogli di carta forno) ricavando un disco più piccolo di circa 19/20 cm di diametro. Adagialo delicatamente sopra la farcia. sigilla i bordi ripiegando l’eccesso di pasta verso l’interno sul disco di frolla. Decora con i ritagli di pasta rimasta incidendola con i coppa pasta per biscotti ricavando dei piccoli decori. Spennellali con un velo di acqua e posizionali lungo i bordi e al centro della torta. Con un coltello affilato pratica delle piccole incisioni sulla superficie. Spennella con un uovo sbattuto con un cucchiaio di acqua.

Cuoci per 35/40 minuti fino a quando la torta non si sarà dorata. Servila tiepida tagliata a fette e … buon appetito!

NOTE: la torta è buona anche fredda. La frolla all’olio in cottura sfoglia leggermente risultando ,una volta cotta, croccante, friabile e leggera. Tiepida è comunque migliore. Si può scaldare qualche secondo nel microonde o in forno. Volendo potete anche porzionarla e congelarla conservandola nei sacchetti in plastica per alimenti. E’ ottima come accompagnamento per un aperitivo, ma anche per arricchire una cena tra amici. Quando arriverà la bella stagione, mi sembra perfetta per allietare scampagnate e gite fuori porta! Visto il freddo di questi giorni io continuo a incrociare le dita sperando che un raggio di sole venga al più presto a trovarmi.

24 pensieri su “Pensieri fuori dal coro: torta rustica all’olio evo con trevigiano, porri, mandorle, prosciutto cotto e fontal

  1. Fabio ha detto:

    Io cerco di trare il meglio da ogni stagione e devo dire che come non amo il caldo torrido per un periodo lungo, non sto tollerando bene il freddo intenso che non ci vuol lasciare proprio. Ed io l’inverno lo tollero abbastanza bene. Però questo freddo mi fa anche venire molta fame e quindi può essere la scusa buona per adentare questa delizia.

    Piace a 1 persona

  2. giovanna ha detto:

    Che tutti i tuoi desideri si avverino dolcissima amica.Complimentissimi per questa magnifica torta salata, non sei bravissima solo con i dolci, amo tanto questo genere di preparazioni tanto da farle almeno una volta a settimana, la prossima sarà questa, per stasera un classico della cucina palermitana.Ciao cara

    Piace a 1 persona

  3. chicchidimela ha detto:

    Io al contrario tuo, amo questa stagione. Ne adoro ogni sfumatura e colore. Ho imparato pian piano ad apprezzarla, come si fa con le cose belle. E adesso, è parte di me. L’estate ha in se la magia di quelle notti che si fanno giorno e con esso la luce immensa che scalda le cose. Mi piace la tua torta e se la guardo bene sembra coperte da un manto di stelle.

    Piace a 1 persona

Lascia un commento