Fonte di nutrimento e di piacere, il cibo in tutte le culture ha sempre avuto un forte valore simbolico e sociale. Proprio perché mangiare è così importante, in tutte le religioni infatti esiste uno stretto rapporto tra cibo e divino e, per lo stesso motivo, artisti diversi per epoca e stile, hanno scelto di interpretarlo nelle loro opere con finalità non strettamente legate a quella religiosa, accomunati dall’interesse per la rappresentazione degli alimenti. Da quello più povero di contadini, lavoratori e umili servi, a quello sontuoso e abbondante di famiglie nobili e di corte, il cibo nell’arte fornisce anche utili informazioni sulle abitudini sociali e alimentari di un’epoca o di un particolare momento storico. E ancora oggi, in virtù del suo ruolo e di ciò che rappresenta, continua ad essere protagonista di forme artistiche e culturali differenti.

Andy Warhol: Soup Campbell’s (1962) e Coca-Cola, serigrafie
Nell’epoca della globalizzazione e del consumo di massa, tra le diverse correnti artistiche contemporanee, i generi alimentari sono uno dei soggetti preferiti dagli artisti della Pop-art, letteralmente arte popolare, di massa e di consumo; una corrente artistica nata a cavallo tra gli anni 50 e 60 in America, negli anni del boom economico, della corsa verso al successo e del consumismo, dove l’apparenza e l’immagine divennero valori assoluti.
Hamburger, gelati, dolcetti, bibite gasate, zuppe in scatola, alimenti di grande consumo, sono tanti gli artisti che li hanno ritratti, immortalandoli con tecniche diverse che prendevano spunto dal mondo dei fumetti, della grafica e della pubblicità.
Tra questi, Andy Warhol fu il primo artista che si cimentò con la rappresentazione di volti di personaggi famosi (Marilyn Monroe), oggetti di vita quotidiana e di consumo, come le bottiglie di Coca-Cola o le lattine di di zuppa Campbell’s, queste ultime ritratte in 32 litografie esposte per la prima volta nel 1962 presso la galleria Ferus di Los Angeles. La prima mostra dell’artista e la prima volta che una galleria d’arte esponeva opere che avevano come soggetto alimenti di consumo su larga scala reperibili da tutti nei supermercati.
Serigrafie e giochi di colore, molte delle immagini prodotte Warhol sono diventate, in seguito, vere e proprie icone. Di fatto il suo lavoro e quello di altri brillanti esponenti della Pop-art confermò come il linguaggio pubblicitario era diventato a tutti gli effetti “arte” e che i gusti del pubblico si erano a esso uniformati e standardizzati (riferimenti tratti da cucine d’italia).

R. Lichtenstein: “Coca-Cola Plan” (1958); W. Vostell “Coca-Cola” (1961); M. Schifani “Coca Cola tutto” (1972)
Come Warhol, la famosa bibita gasata Coca-cola ispirò anche altri grandi esponenti della Pop-art, come ad esempio Roy Lichtenstein con la sua “Coca-Cola Plan” (1958) e Wolf Vostell che ritrae la Coca-Cola con la tecnica del décollage. Anche in Italia, Mario schifani, ispirato dai colleghi oltre oceano, celebra la famosa bibita in “Coca-Cola tutto” (1972), una delle sue opere più importanti, parte di una serie di tele “Propagande” dedicate ai marchi pubblicitari (Coca-Cola ed Esso).
Nella Giornata nazionale del cibo nell’arte, promossa dal Calendario del Cibo Italiano, dedico alla Coca-Cola, fonte di ispirazione per molti creativi, grafici, pittori e scrittori in quanto simbolo della società globalizzata contemporanea, questa torta fondente al cioccolato. Ovviamente per prepararla avrete bisogno di una lattina di questa frizzante bibita zuccherina.
Soffice e golosa con una glassa lucida di cioccolato e un leggere retrogusto di caramello che arriva sul finale, ho pensato che questo dolce semplice ma “di effetto” fosse davvero perfetto per celebrare la Pop-Art e il significato del cibo protagonista delle opere dei suoi più famosi esponenti.
TORTA FONDENTE CON COCA-COLA
(la ricetta viene dal ballissimo blog “Le Petrin“)
per la torta
100 gr di burro
100 gr di Coca-Cola
110 gr di farina 00
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
1 pizzico di sale
un pizzico di bicarbonato di sodio
25 gr di cacao amaro in polvere
120 gr di zucchero (io zucchero fine di canna)
1/2 bustina di estratto di vaniglia in polvere
1 uovo
88 gr circa di latte intero a temperatura ambiente
25 gr di panna liquida
per la glassa morbida al cioccolato
75 gr di cioccolato al 55-60% di cacao
35 gr di cioccolato al 70% di cacao
100 ml di latte o latte di soia
7,5 g di sciroppo di glucosio
7,5 gr di burro a temperatura ambiente
Preriscalda il forno a 180° C. imburra una teglia circolare con fondo amovibile diametro 18 cm. Fodera la base con un disco di carta forno. In un pentolino versa il burro a pezzetti e la Coca-Cola. Fai cuocere lentamente senza far bollire finché il burro non si sarà sciolto. Togli dal fuoco e fai raffreddare. Unisci il latte e la panna mescolando delicatamente.
In una ciotola unisci la farina e il cacao setacciati, con il lievito, il sale, la vaniglia e il bicarbonato di sodio. A parte monta l’uovo con lo zucchero poi unisci gradualmente le polveri alternandole al composto liquido di Coca-Cola, mescolando tutto con una spatola. Una volta liscio ed omogeneo, versa l’impasto nella tortiera.
Inforna per circa 45/50 minuti. La torta è pronta quando infilando al centro uno stecchino, questo uscirà pulito. Sforna, fai raffreddare completamente poi estrai il dolce dallo stampo. Collocalo su una gratella posizionata sopra ad un piatto o un recipiente ampio.
Per la glassa: scalda il latte in una casseruola. Trita finemente i due tipi di cioccolato e versali in una ciotola. Versaci sopra il latte bollente e mescola con cura con una spatola fino a renderlo lucido e brillante. Unisci infine lo sciroppo di glucosio e il burro a dadini. Mescola nuovamente fino a quando la glassa non risulterà liscia e splendente. Versa a filo la glassa sulla torta ricoprendo anche i bordi.
Attendi 15 minuti poi trasferiscila al fresco (con questo caldo andrà bene in frigo sul ripiano più basso). Raccogli la glassa rimasta colata nel recipiente e versala in un barattolo. Si conserva intatta per una settimana in frigorifero.
Guarnisci il dolce con scaglie di cioccolato e servi a fette. Se lo desideri puoi accompagnarla con la glassa rimasta servita a parte; anche un ricciolo di panna montata fredda, da aggiungere al momento di servirla, non guasterà di certo!!! Buon appetito!!!
Note: la torta nelle foto l’avevo appena fatta, quindi la glassa era ancora molto liquida. Nell’ultima foto potete osservare una fetta, l’unica sopravvissuta, immortalata il giorno seguente, dopo essere stata in frigo. La glassa è più compatta, ma rimane morbida e vellutata al taglio. Con il caldo di questi giorni meglio conservare il dolce in frigorifero ed estrarlo 15 minuti prima di servirlo.
Non mi piace la Coca Cola, ma questa ricetta mi incuriosisce moltissimo, veramente originale. Anche il calendario del cibo nell’arte è decisamente nelle mie corde. Grazie
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Grazie a te Paola. Sai che questa ricetta era da un po’ che l’avevo salvata ma non mi convinceva usare la coca cola per un dolce… mi pareva un’americanata per intenderci. poi un giorno ho provato e … alla fine la coca cola non si sente. Regala alla torta un retrogusto caramellato che arriva alla fine. Un mio amico ad esempio mi ha chiesto se avevo unito alla torta qualche cucchiaio di marmellata perchè verso la fine lui percepiva un sapore simile insieme al cacao. PS: Anche io trovo la pop arte nelle mie corde e sono contenta ti sia piaciuto “l’abbinamento”! un saluto caro.
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Ha un aspetto troppo godurioso! 😀
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😄😍
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Cooosa? Una torta alla Coca Cola?! Mile non smetti mai di stupirmi, solo tu riesci a trovare queste ricette! Sono troppo incuriosita dal sapore, anche perché la coca cola di per se è piena di spezie (cannella, chiodi di garofano, noce moscata…) quindi il risultato deve essere proprio particolare 😁
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guduriosa la tua ricetta! ma non avevo dubbi!
invece mi soffermo a complimentarmi con te per la scelta di parlare di pop art e quindi del mitico andy warhol che adoroooooo!!!!! hai presentato deliziosamente il connubio arte di massa e cibo di consumo che ha fatto la storia di un epoca e che continua a farne!
brava , brava, brava!!!!!!
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Caspita Daniela grazie!sorrido perché ‘Andy’ é uno dei miei artisti preferiti insieme a klimt e altri… Vedi che bello: scopriamo sempre nuove passioni comuni! Non sono molto x questo genere di dolci ma in realtà la torta é davvero buona. Il classico dolce al cioccolato che però sul finale ti regala un sapore diverso quasi di caramella. Comunque tu sei troppo buona con me, avrò cancellato e riscritto non so quante volte! Un saluto caro devo tentare di dormire ma come sempre non ci riesco!
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mile i complimenti fidati te li meriti tutti! un abbraccio a te e buon lunedi
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