Circa diecimila anni fa l’uomo creò i primi insediamenti urbani e con loro anche il cibo da strada!
Dall’antico Egitto dove si cucinava in strada riso e agnello e dal Medio oriente, i Greci e poi i romani adottarono questa antica abitudine preparando pesce fritto da vendere ai passanti. Il cibo da strada nelle sue varie declinazioni a quei tempi era il principale sostentamento delle classi meno abbienti che non potendo disporre nelle loro abitazioni di una cucina, si nutrivano così fermandosi nei “thermopolia”, gli antenati dei moderni baracchini che fornivano cibo alla portata di tutti (fonte: Streetfoody) e che come un tempo anche oggi continuano a farlo.
Piatti veloci, monoporzioni, spesso stuzzichini golosi che fanno parte della tradizione, da consumare comodamente in piedi passeggiando. Mangiare per strada cibo sostanzioso ma di facile consumo è comodo, divertente e risponde ai bisogni di una società sempre in movimento tanto che “Lo street food” ormai è sempre più di moda e fa tendenza. Secondo i dati FAO, infatti, circa 2,5 miliardi di persone lo consumano in tutto il mondo.
Addirittura in Italia pare che nel 2016 la ristorazione ambulante abbia toccato incassi record. Forse sarà anche merito del simpatico Chef Rubio, che con il suo programma Unti e Bisunti girando l’italia e mezzo mondo, ci ha mostrato il cibo vero e genuino fatto senza troppi convenevoli, quello radicato nei luoghi e nelle famiglie, parte di una storia e di una lunga tradizione.
Anche sagre e feste popolari hanno contribuito a diffondere la cultura del cibo da strada e la sua importanza come concentrato di tradizioni gastronomiche differenti, patrimonio della cucina italiana. Ogni regione infatti ha le sue specialità.
In Emilia ad esempio abbiamo le crescentine con la mortadella, il panino con friggione e salsiccia, la zuppa, l’erbazzone e, da non dimenticare, tortelloni e rane fritte. Si proprio rane, quelle che saltellano nei fossi. Mio nonno quando ero piccola me le cucinava sempre. Ed io, non so come potevo riuscirci, le divoravo tutte. Onestamente alla fine, non è che ci fosse poi tanto da mangiare!
Borlenghi (una specie di piadina sfogliata con lardo, aglio e parmigiano) e tigelle sono tipici invece dell’appenino modenese.
Visto che le ho preparate pochi giorni fa, anche le piadine sono un cibo da strada tipico della Romagna insieme al castagnaccio, al pesce fritto nel cono, ai cappelletti fritti, giusto per citarne alcuni!
Dopo questo lungo e gustosissimo elenco, la fame è tanta, ed io per non perdere tempo, in occasione della Giornata nazionale del cibo da strada, promosso dal Calendario del cibo italiano, ho pensato bene di preparare… nulla di quanto avete letto fino a qui! (Potete però trovare sul blog la ricetta per: crescentine, friggione con salsiccia, piadine e, altro street food però campano, la mozzarella in carrozza)
Visto che il periodo è quello giusto, sono uscita dall’Emilia Romagna per concedermi un bel giretto nelle strade del sud dove tra le tante delizie tradizionali ho trovato le crocchè di patate napoletane, o Cazzilli a Palermo (che prevedono latte al posto delle uova e menta in sostituzione del prezzemolo). Sono soffici crocchette di patate, molto simili a quelle piemontesi (note come Subric) con prezzemolo e formaggio che nella versione casalinga possono essere farciti anche con formaggi e salumi. Si friggono ma si possono anche cuocere al forno. Un tempo venivano preparati nelle molte friggitorie cittadine, e serviti nei Cuoppi, ovvero cartocci composti da differenti specialità di fritti tipici che si gustavano camminando per strada o mentre si aspettava di mangiare la pizza.
CROCCHE’ DI PATATE (O CAZZILLI), CON PROSCIUTTO COTTO E MOZZARELLA
Ingredienti
500 gr di patate a pasta gialla possibilmente farinose
1 uovo medio + 2 uova per la panatura
3 cucchiai di formaggio grattugiato tipo Parmigiano
sale marino e pepe (io verde) q.b.
70 gr di mozzarella di bufala (oppure Provola o altro formaggio)
prosciutto cotto a fette sottili (si può omettere)
pangrattato
olio di arachidi per la frittura
Le patate andrebbero lessate il giorno prima in modo tale che risultino belle asciutte e prive di umidità. Quindi mettile in una pentola con l’acqua, senza togliere la buccia, e ponila sul fuoco. Una volta cotte scolale, elimina la buccia, e lasciale in una ciotola a riposare coperte per tutta la notte.
Per far prima e preparare tutto in giornata si possono cuocere nel microonde. In questo caso ponile in un tegame (o in un sacchetto di quelli tipo “carta-fata”) idoneo al microonde e cuocile a 900W per 9/10 minuti aprendo lo sportello ogni 3 minuti per girare le patate così da cuocerle in modo uniforme. Infine elimina la buccia e fai intiepidire.
Passa le patate a temperatura ambiente nello schiacciapatate e raccogli tutto in una ciotola capiente. Unisci un uovo, il parmigiano, le foglie di prezzemolo tritate finemente, sale e pepe quanto basta. Mescola tutto impastando bene fino ad ottenere un composto morbido e asciutto. Tieni da parte.
Scola e tampona la mozzarella dal siero di latte in eccesso, poi tagliala a striscioline piccole lunghe 4-5 cm. Arrotola intorno ad ogni strisciolina un pezzetto di prosciutto cotto in modo da coprirla bene.
Preleva dalla ciotola un pugno di impasto di patate e schiaccialo sul palmo della mano. Aiutandoti con l’altra posiziona al centro il bastoncino di mozzarella e prosciutto poi procedi chiudendo l’impasto. Facendolo rotolare un poco, forma quindi un piccolo cilindro lungo circa 7-8 cm.
In una ciotola sbatti le uova per la panatura con un pizzico di pepe. In un’altra ciotola versa il pangrattato. Passa ogni crocchetta nella prima ciotola e poi nella seconda ricoprendola bene con il pane.
Versa l’olio di arachidi in un tegame profondo e poni sul fuoco. Giunto a temperatura (180° C.) immergi le crocchette poche per volta e cuocile per circa 3-4 minuti (attenzione per cuocerle bene l’olio dovrebbe coprirle interamente. Altrimenti tocca girarle con molta cura per cuocerle anche dall’altro lato).
Quando saranno dorate, scolale delicatamente con la schiumarola e tamponale con la carta assorbente delicatamente per eliminare l’olio in eccesso. Una volta pronte, per un effetto filante, servile ben calde in un cartoccio di carta.
Le crocchette sono ottime anche come aperitivo e antipasto. Si prestano ad essere farcite a piacere anche con altri formaggi ed erbe.
Buone… Ti posso consigliare una variante con riso, mozzarella e prosciutto?!
Ho visto che messo anche la ricetta delle mozzarelle in carrozza… Questa appena posso la uso, è da molto che voglio farle…
Nuovamente ti auguro un buon sabato
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Che bella idea grazie per il suggerimento, se le rifaccio le proverò sicuramente anche in questa tua golosa variante!! Grazie mille!!!
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Queste sono le cose più buone del mondo, soprattutto perchè non le so fare 😉
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Ma paola tu sei bravissima! Sono certa che ti verrebbero benissimo. Ma infondo in cucina c é sempre qualcosa su cui si é più deboli… Ad esempio io gli gnocchi non imparerò mai a farli e anche le salse per riuscirci devo impegnarmi molto!!!
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Grazie, prometto di provarci. Per gli gnocchi, basta un po’ di manualità, e la pazienza di provarci due o tre volte
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Hai ragione ma chissà come mai è una di quelle cose che proprio non mi riesce mai. Ogni volta si presenta sempre qualche intoppo… ma onestamente non è che ci vado matta e fortunatamente al mio compagno non piacciono tanto. 🙂
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Penso che quello che non riusciamo a fare è perchè … non lo vogliamo fare! Io cucino con passione le cose che mi piacciono, meno quelle che piacciono solo agli altri. Sul fritto, che mi piace un casino, non mi impegno perchè non mi va di impuzzarmi la cucina, così rinuncio. Fisime da casalinga 😉
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🙂
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Oh mamma quanta fame mi fai venire ❤
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Mmmm queste me le mangerei anche a colazione 😀 (o quasi 😉 )
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Ogni volta che vedo la mozzarella filante vorrei morire!! 😍 Non ho mai provato a farle ma mi hai fatto venire l’acquolina, quindi in qualche modo dovrò rimediare 😁
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Ale condivido con te: la mozzarella filante é irresistibile!!! Provale vedrai che ti piaceranno! Un bacione e buona serata!
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Buonissime!
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Grazie giovanna! Sono proprio buone ma bisogna andarci piano!! Un bacio grande!
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Si, sempre fritto è, però ogni tanto ci vuole.Ciao carissima.
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🙂
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Uh io da piccola le chiamavo “crocchette” di patate. Ho ricordi di mamma che le ha preparate. Leggendo le alternative, mi piace l’idea Palermitana dell’aggiunta di menta. Ciao Mile!
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Cara mile che bello, sono contenta di averti risvegliato ricordi felici! In casa mia patate in tutte le salse ma le crocchette mai. A mio padre non piacevano. Ho rimediato facendomele da sola!! Un abbraccio e buona serata!
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Che boneeee!! Le avete giá mangiate tutte!! 😋😋😋
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Spazzolate!!! (Alla faccia della prova costume!)
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Ahahah, bravi!! Così si fa 😋 io stasera mangio le piadine, le sta preparando il mio sposino 😍😍😍
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Bravissima, in questo periodo andiamo tutte e due alla grande con le piadine! D’estate si mangiano proprio volentieri! Un bacino! Appena le pubblichi vengo a sbirciare il vostro ripieno sono curiosa!
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mamma che fam che ci è venuta
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