Calendario del cibo italiano: la passata di pomodoro con odori, di nonna Vittoria!

8 Sono tornata a casa oggi alle 18.00 dopo una bellissima giornata trascorsa in compagnia di mia nonna Vittoria. Qui su queste pagine virtuali ho parlato spesso di lei, anzi direi di averne parlato così tanto che forse avrei dovuto dedicarle il blog.
Mia nonna, una donna forte e risoluta ma con cuore immenso e generoso, si è presa cura di me fin dai primi giorni della mia vita. Sono nata in casa sua e anche quando la mia famiglia si è trasferita in un’abitazione propria, mia nonna è sempre rimasta molto presente nella nostra vita contribuendo attivamente alla mia crescita ed educazione.
Ho mille ricordi legati a lei e a mio nonno, lui che oggi, purtroppo, da circa un anno non è più con noi.
Non dovrei dirlo ma forse ho più memoria del rapporto tra me e mia nonna che non di quello con mia mamma. Mia nonna e le passeggiate nel bosco in cerca dei tesori della terra, con lei per le vie di Bologna tra mercati e negozi, in cucina sempre china sui fornelli, le sue attenzioni premurose e i suoi regali quando stavo male e a malincuore doveva cercare di farmi le punture, i pranzi in famiglia, i capodanni da bambina passati con i nonni, le estati calde  e spensierate di un tempo su e giù tra mare e montagna.
Mi nonna è il pilastro della nostra famiglia e se qualcuno oggi mi chiedesse a chi vorrei assomigliare io risponderei: a mia nonna, una donna, moglie e mamma, che la vita ha sempre messo a dura prova. Un’esistenza spesa per gli altri, incondizionatamente senza mai chiedere nulla in cambio.

Abbandoni, perdite, sofferenze, lutti, mia nonna ne ha passate di tutti i colori e poi alla fine un lungo calvario durato sette anni sempre al capezzale del suo grande amore caduto come un fiore appassito dopo aver combattuto invano contro un devastante ictus. Mia nonna l’ha tenuto sempre con se. l’ha curato nella loro casa, ha speso tutti i suoi risparmi per accudirlo al meglio. Ha fatto tutto quel che poteva e anche l’impossibile.
Sette anni, ogni giorno, 24 ore su 24. Non è stato semplice dirgli addio e dopo un anno e mezzo in cui pesavamo tutti non si riprendesse più dal dolore del lutto, mia nonna ha trovato la forza per innamorarsi nuovamente della vita. Ed io posso solo ringraziarla per essere tornata da me. Cara nonna dimmi, io come farei senza di te, senza i tuoi sorrisi mentre con tono severo mi sgridi aspramente, tenendomi vicina?

133Proprio oggi che si festeggia la giornata nazionale dei nonni, insieme al calendario del cibo italiano, mia nonna mi ha concesso di aiutarla nella preparazione, in quantità ridotte, della passata di pomodoro con odori fatta in casa, naturalmente secondo il suo semplice ma funzionale metodo!
Ho provato a chiederle di raccontarmi, spiegandole del mio desiderio di condividerlo qui, il suo rapporto con la cucina e la sua passione per il cibo, ma lei ha sorvolato finendo per parlarmi di come da bambina conobbe mio nonno, della sua gioventù e di quando diventò mamma, soffermandosi sulle sue gravidanze.
La prima con mia mamma sofferta e lunghissima a soli 19 anni. la seconda con mia zia ancora più tormentata da un’appendicite in peritonite operata d’urgenza, sopraggiunta  intorno al quarto mese di gravidanza.  A quei tempi non c’erano le tecniche e le strumentazione di oggi utilizzate per monitorare la salute della madre e del feto e mia nonna, che ebbe la sfortuna di ritrovarsi come vicina di letto d’ospedale una signora che le narrava costantemente tutte le sue sciagure, iniziò a convincersi che a causa dell’intervento il suo bambino sarebbe nato malato o malformato.
Dopo quasi quattro mesi di paure, pene e elucubrazioni mentali, quando diede alla luce mia zia pianse per due ore di fila. Secondo le sue testuali parole, il signore per una volta l’aveva premiata di tutte le pene sofferte con una bellissima creatura bionda, con gli occhi grandi azzurri e un faccino paffuto e sorridente raggiante di salute….
I parenti andarono a trovarla insieme a mia madre, che aveva cinque anni, portandole in dono una borsa di paglia colma di viveri ristoratori: la gallina per il brodo e una ciambella così grande da far spavento…..

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Sarebbe bello poter trascrivere tutti i dettagli del suo lungo racconto, ma non penso mi basterebbe una serata per farlo! Avrei voluto dire di più di lei, di questa donna meravigliosa, della sua tenacia, del suo grande cuore e del mio rapporto speciale con lei, ma alla fine credo che sia impossibile riuscirci. E’ qualcosa di troppo grande e speciale che porto dentro di me e resterà tale per sempre. Spero che lei se ne renda conta e capisca il bene che le voglio.
Nonna Vittoria è questo e tanto altro e in questo blog tante ricette e pensieri fuori dal coro raccontano anche un pezzetto di lei vista con i miei occhi di bambina, di ragazza e ora di donna. Ho pensato tante volte di fargli leggere le mie parole, ma credo che sia molto più significativo restarle accanto e condividere le passioni che ci legano, quella per la cucina e quella per la natura e la terra.
Ora non mi resta che lasciarvi la ricetta semplicissima e veloce per preparare in casa la passata di pomodoro con odori di Nonna Vittoria, spero vi piacerà. Io l’ho usata stasera sopra a dei semplicissimi finocchi tagliati a fette e cotti in forno con una spolverata di origano. Grazie nonna! 🙂

PASSATA DI POMODORI CON ODORI DI NONNA VITTORIA

5bis Pomodori rossi e maturi
cipolla (a seconda del gusto e dell’utilizzo si possono aggiungere coste di sedano e carote)
foglie di basilico
un pizzico di sale e un pizzico di zucchero

La quantità degli ingredienti è variabile a seconda dei gusti e delle pentole a disposizione. Per 1 kg  e mezzo di pomodori mia nonna mette 1 cipolla bianca piccola e talvolta aggiunge una costa di sedano e una piccola carota. I pomodori vanno scelti maturi e belli rossi. Meglio i Sammarzano, ma si possono usare anche altre varietà differenti. La nonna ha lasciato fuori in terrazza i suoi pomodori a maturare per 5 giorni prima di utilizzarli.

12Si procede lavando accuratamente pomodori e verdure.
In una grande pentola capiente a seconda della quantità di frutti a disposizione, si versano i pomodori interi, la cipolla divisa in quarti, se si decide di utilizzarli, il sedano e la carota tagliati grossolanamente.
Si aggiunge un poco di acqua e qualche foglia di basilico spezzata e si mette tutto sul fuoco a fiamma bassa, aggiungendo al bisogno acqua, se necessario, fino a quando le verdure non si saranno asciugate diventando tenerissime. 9A questo punto si lasciano intiepidire e si passano al passa-verdura raccogliendo la polpa in una ciotola. Si aggiusta il composto con un pizzico di sale e zucchero e si travasa all’interno di bottiglie di vetro precedentemente sanificate (qui per leggere come fare e qui per approfondire le tecniche per conservare il cibo correttamente). 1 5Si chiudono ermeticamente i barattoli con i loro tappi a vite. Infine si procede con il bagnomaria per creare il sottovuoto, al fine di conservare a lungo e senza rischi la passata di pomodoro.
Sul fondo di una pentola larga e capiente si sistemano alcuni fogli di carta assorbente sistemandoli beni. Sopra ci si posizionano i contenitori di vetro con la passata di pomodoro. Si riempe infine la pentola di acqua arrivando circa a tre quarti di altezza dei barattoli. Si chiude la pentola con il coperchio e si lascia andare a fiamma bassa per una quarantina di minuti. 14 A questo punto si spegne il fuoco e si lasciano raffreddare all’interno della pentola sempre coperti dal coperchio. Una volta ormai tiepidi si estraggono delicatamente e si rovesciando a testa in giù fino a completo raffreddamento. 44bis

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34 pensieri su “Calendario del cibo italiano: la passata di pomodoro con odori, di nonna Vittoria!

  1. giovanna ha detto:

    Sei una persona sensibile e hai scritto un post bellissimo per farci conoscere questa splendida persona che è tua nonna, fai bene a starle vicina sono momenti preziosi che ti porterai dentro per tutta la vita che ti faranno sempre compagnia.
    Secondo il mio modesto parere lei sarebbe felice di leggere quello che hai scritto sebbene conosca l’affetto che ti lega a lei.
    La passata e quasi uguale a quella che preparo io solo che io non metto ne sale ne zucchero preferisco insaporire al momento di usarla ma nella propria cucina ognuno fa come meglio crede.
    Un caro abbraccio e una buona serata.
    Cambio di programma, invece di cena pranzo.

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    • Mile81 ha detto:

      Giovanna grazie mille. Credo che tu abbia ragione. Non so perchè ma si cresce sempre con l’idea che sentimenti ed emozioni vanno contenute e dosate con il contagocce!!! Io invece sono super emotiva e affettuosa nel mio approccio con gli altri. Penso che sia bello far capire alle persone che teniamo a loro. Potrei stampare le pagine, le rilego e le regalo per natale alla mia nonnina! Che ne dici?
      Per il compleanno di tuo figlio, forse è meglio il pranzo della cena, puoi sbizzarrirti ancora di più e se c’è una bella giornata un bel buffet di antipasti e stuzzichini sarà ancora più invitante e allegro! Oggi ti ho pensata stavo leggendo la ricetta della tarte al limone con meringa di Felder. I dolci al limone so che a te piacciono tanto 🙂 So che non ne avrai bisogno ma se ti serve qualche ricetta di pasticceria io qui ho tanti libri e se vuoi e quando vuoi puoi sempre chiedermi di mandarti le foto di una ricetta!!! 🙂

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      • giovanna ha detto:

        Grazie mille sei sempre gentilissima, sono felice d’avere una persona che conosco solo virtualmente che mi pensa,in questi giorni sto parlando più con te che con mia figlia, che è stata molto impegnata con il lavoro.
        Mi sembra molto bella l’idea del regalo per tua nonna,la penso come te per quanto riguarda le persone care non dobbiamo avere paura di dimostrare l’amore che abbiamo per loro, purtroppo non sempre ci si riesce forse dipende anche dall’atteggiamento che gli altri hanno verso di noi,
        Si quella torta l’ho guardata pure io però che questa volta farà a meno della crostata mi prende più tempo, quasi sicuramente faro una cheesecake cotta anche se non ne ho mai fatte spero che non mi deluda tu ne hai mai preparate?

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      • Mile81 ha detto:

        😦 programmata per il 13! Il mio blog diventa difficile da gestire! Ultimamente con wordpress ho tanti problemi! Non so perchè ma faccio fatica a impostare cose che prima mi riuscivano facili! Era una lasagna di mare di cedroni! 🙂 PS: sono un po’ pasticciona!

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      • Mile81 ha detto:

        Scusa giovanna😊intendevo Moreno Cedroni, lo chef. Ho voluto provare a replicare un suo piatto abbastanza semplice con seppie e gamberi. Ho seguito il tuo consiglio di qualche tempo fa e la seppia l ho presa fresca pulita e usato il suo nero.

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      • giovanna ha detto:

        Avevo pensato ad un tipo di pesce.
        Aspetterò di vedere che delizia hai preparato.
        Tempo fa pure io l’ho fatta una ma allora non avevo il blog.
        Hai fatto bene, fresca è un’altra cosa.
        Sai che ho preparato la tua frittata come previsto ci è piaciuta molto, la pancetta ci sta proprio bene.
        Ciao cara chiudo .
        Buona notte

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      • Mile81 ha detto:

        Giovanna mi era sfuggito un passaggio del tuo commento. Intanto mi dispiace tanto che tua figlia sia lontana e impegnata e posso immaginare quanto sia dura non averla con te. Mi dispiace davvero tanto 😦 per qualsiasi cosa una chiacchera, un saluto, un consiglio io nel mio piccolo ci sono! Per la cheesecake non è un dolce che faccio spesso, ne ho provate poche ma ho una ricetta che per me è una base sicura. La ricetta la trovi qui: http://www.assaggidiviaggio.it/2016/05/la-sfida-dellmtchallenge-n-57-e.html
        Invece qui trovi alcuni consigli per la scelta dei formaggi https://www.mtchallenge.it/2016/05/13/mtc-57-tet-i-formaggi/
        Sul mio blog ne ho due che nascono da quelle ricette. però non so perchè non mi è mai venuto proprio perfetta la cheesecake. Devo migliorarmi! 🙂

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      • giovanna ha detto:

        Grazie per la tua disponibilità,mia figlia sono anni ormai che vive lontana da me,ci sentiamo tutti i giorni però ci sono dei periodi come quello attuale che è molto impegnata per cui riusciamo a parlare un po’ di più solo il sabato e la domenica.Ho visionato i link che mi hai mandato, avevo pensato a due dei formaggi citati, a freddo ne ho fatte sia dolci che salate ma cotte mai, spero di cavarmela discretamente.

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      • Mile81 ha detto:

        E’ bello che almeno vi sentiate. Io non potrei mai restare più di due giorni senza sentire i miei!
        Sai che anche io non l’ho mai fatto cotto. In realtà la cheesecake mi piace ma se uso solo determinati formaggi. Ad esempio con il philadelphia insomma non è che mi faccia impazzire. Invece l’apprezzo molto con yogurt, ricotta e anche mascarpone anche se è più pesante. Userai la frutta? Bacini!

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      • giovanna ha detto:

        Ci sentimo tutti i giorni ma chiacchieriamo di più i fine settimana.Si ho intenzione di mettere una gelatina di fragole sopra e dei frutti di bosco se riesco a trovarli, ho visto che per queste cotte usano la marmellata o confettura ma ho paura che mi risulti troppo dolce e poi si lamentano tutti.
        Ormai il menù è stato stilato la lista della spesa pronta, ti farò sapere come andrà.
        Mi hai trovata su fb?

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    • Mile81 ha detto:

      Grazie mille! quelli sono ricordi preziosi che si iniziano ad apprezzare più avanti con l’età. Sono sicura che dalle chiacchere di quelle zie avrai imparato molto o magari semplicemente ora a distanza di tempo il ricordo ti farà sorridere pensando a quei bei tempi che furono! Un saluto caro

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    • Mile81 ha detto:

      Cara Silvia che bel ricordo, è bello vedere come alcune abitudini e riti antichi in cucina, come quello della conserva, è condiviso da molti di noi! Erano proprio dei bei momenti quelli. Ti capisco perchè anche io da bambina guardavo i nonni prepararla. Buona serata e grazie di essere passata a trovarmi. Come è andata con la tua amica, se non sono troppo indiscreta?

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  2. alessandra ha detto:

    Un ritratto emozionante e penso che saranno in tante ad invidiarti. I nonni sanno dare un amore specialissimo e insostitubile e quando sono persone speciali come la tua nonna, vivere con loro è un enorme dono. L’esempio che lei ti ha dato, filtrato dai suoi ricordi, è una eredità costruita giorno per giorno che ritroverai nei momenti più impensabili, come fonte di sostegno, di saggezza e di forza. E che ti farà sentire fortunata, sempre. Abbraccia forte la nonna, anche da parte mia!

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    • Mile81 ha detto:

      Cara Alessandra che piacere leggerti. In effetti è vero sono molto fortunata. Solo otto anni fa i nonni li avevo ancora tutti in salute. Sono delle perle rare da preservare e solo crescendo alla fine ti rendi conto di quanto hai appreso e imparato da loro. Ma sopratutto è l’amore per la vita l’insegnamento più grande che ti insegnano! Un bacione e grazie di cuore per essere passata a trovarmi!

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